Chi è Arturo Gabanizza

Arturo Gabanizza nacque a Verona nel 1937 e crebbe in una famiglia modesta, segnato dalle difficoltà lavorative e dalla fede cristiana. Dopo un’infanzia trascorsa tra parrocchia e fabbrica, trovò nella Mondadori e nell’ambiente operaio la sua “università”, che forgiò il suo carattere e i suoi ideali. La sua vocazione salesiana maturò a 30 anni, quando iniziò il cammino verso il Noviziato, distinguendosi per la saggezza e la semplicità che gli valsero l’affetto dei compagni. Ammesso ai voti perpetui nel 1978, Arturo divenne formatore alla scuola grafica San Zeno, dedicandosi al mondo del lavoro e ai giovani in difficoltà. Si impegnò in progetti sociali e pastorali, tra cui l’assistenza ai tossicodipendenti e il servizio nella diocesi di Verona. Ricordato per la sua arguzia, bontà e creatività, compose poesie in dialetto, destinate a sostenere i poveri. Anche negli ultimi anni, segnati dalla malattia, non smise di incoraggiare e ispirare chi lo circondava.

Si festeggia il neo-salesiano

A venti anni con papà e mamma

Arturo contento e… “in tiro”

Con don Eugenio Baldina suo “maestro” di noviziato.

Alcune caratteristiche della personalità

Il poeta
Arturo Gabanizza come poeta, un’identità che sentiva profondamente sua. La sua poesia, lontana dalla logica dell’utile e dell’immediato, rappresentava una rivoluzione della meraviglia, capace di connettere con le profondità della vita e con l’invisibile. La semplicità del suo cuore e la saggezza che ne scaturiva lo rendevano comprensibile e amato da tutti, grazie a un linguaggio autentico e vibrante di passione per la vita, il lavoro e la solidarietà. Come un fornaio che dona pane, Arturo offriva sogni e verità, incarnando l’essenza di una fraternità autentica e di una giustizia universale. La sua poesia ispirava vicinanza a Dio e speranza in un’umanità migliore.

Arturo declama una poesia

Arturo intento nella scrittura

Arturo in Gran Guardia

L’educatore
Arturo Gabanizza, ex operaio diventato salesiano, si distinse come educatore per la sua semplicità, immediatezza e capacità di entrare in empatia con gli altri. Attraverso il linguaggio dialettale e la poesia, comunicava valori umani e cristiani, rivolgendosi con particolare attenzione ai giovani a rischio e ai più umili. La sua esperienza di vita, segnata da povertà e solidarietà, gli permise di donare ascolto, fiducia e vicinanza senza mai giudicare. Anche negli ultimi anni di vita, continuò a essere un punto di riferimento nella scuola, esprimendo il suo amore per i ragazzi fino agli ultimi momenti. Il suo ricordo è legato a un impegno educativo e affettivo che trascende il tempo.

Con due ex allievi e amici storici

I partecipanti ad uno dei tre corsi di aggiornamento tecnico per insegnanti cinesi

Con i qualificati del suo reparto

Il confratello
Arturo Gabanizza, ex operaio diventato salesiano, è ricordato come un punto di riferimento per i suoi confratelli grazie alla sua umanità semplice, capacità di relazione e fede profonda. La sua vita incarnava l’amore di don Bosco per i giovani, in particolare i più poveri. Dotato di talento poetico in dialetto, usava la poesia per comunicare valori umani e cristiani. Sebbene talvolta fosse sensibile ai giudizi, era profondamente generoso, umile e devoto alla missione salesiana. Il suo esempio di fede, carità e dedizione rimane un’ispirazione per chi lo ha conosciuto.

Con tutti i salesiani della Scuola Grafica e l’Ispettore don Francesco Maraccani.